La transizione demografica, epidemiologica e sociale, la crisi economica nonché la recente esperienza della gestione del Covid-19, che hanno caratterizzato questi ultimi anni, richiedono risposte nuove ai nuovi bisogni di salute attraverso un sostanziale ripensamento organizzativo dell’assistenza sanitaria nelle sue molteplici componenti, dimensioni, specializzazioni ed ambiti di intervento. Negli anni peggiori, che purtroppo sono ancora in corso, caratterizzati in primis dalla difficoltà a reperire figure professionali qualificate, dai MMG, PLS ai Medici specializzati ad altre tipologie di professionisti con la prossima carenza in parte annunciata di figure anche di Infermieri ed OSS, l’Azienda ha potuto contare sullo spirito di sacrificio e sull’etica dei tanti professionisti che hanno dato del loro meglio per garantire la salute ai cittadini.
Le principali traiettorie su cui si sviluppa il presente Atto Aziendale sono relative:
- allo sviluppo della presa in carico co-partecipata da parte del paziente che diviene centro del fabbisogno e contemporaneamente soggetto che concorre allo sviluppo del piano di prevenzione, del piano di cura etc.;
- al superamento concettuale dell’ospedale come unico luogo di cura qualificato attraverso la riqualificazione delle strutture presenti nel territorio, anche grazie alle nuove regole determinate dal DM 77/2022 e dal PNRR Missione 6.
L’assistenza primaria rappresenta il punto centrale dei processi assistenziali, con forti collegamenti con il resto del sistema e per realizzare questo obiettivo occorre che si strutturi un nuovo concetto di Distretto.
Lo spostamento dell’asse portante degli interventi sanitari e sociosanitari dall’ospedale al territorio comporterà, necessariamente, la promozione del Distretto Sanitario come luogo di organizzazione delle risposte territoriali, riqualificandolo nel suo ruolo di valutazione dei bisogni individuali e collettivi, garantendogli una funzione di committenza chiara e valutabile, rafforzando la responsabilità e la gestione delle attività di integrazione sociosanitaria con la collaborazione sempre più strutturale e costante con gli Distretti Sociali.
A tal fine risulta imprescindibile l’approccio onnicomprensivo alla persona proprio della “Medicina di famiglia” (Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di Libera Scelta (PLS), con l’univocità del rapporto di fiducia medico-paziente che la caratterizza e la sua capillare diffusione sul territorio e la modalità ordinaria “on demand” (medicina di attesa) di organizzazione del lavoro per dare risposte al cittadino dovrà essere spostata sulla “medicina di iniziativa”. L’inserimento nel sistema degli Infermieri di Comunità andrà nella stessa direzione. I principali obiettivi strategici per i prossimi anni, in coerenza con le indicazioni del livello centrale e con le esigenze emergenti in ambito territoriale, necessari per rispondere alla domanda di salute e di assistenza dei cittadini, definiscono cosa è effettivamente necessario conseguire nel medio periodo per fornire le migliori risposte assistenziali e contestualmente attraverso quali direttrici di sviluppo.
Obiettivi strategici:
- Sostegno a fragilità e cronicità dal neonato all’anziano: potenziamento della risposta al bisogno di salute delle persone che per fragilità, temporanee o permanenti, congenite o acquisite (minore età, disabilità, disagio psichico, patologie geriatriche, dipendenze...) non sono in grado, totalmente o parzialmente, di provvedere ai propri bisogni mediante lo sviluppo e l’integrazione socio-sanitaria.
- Incremento di qualità e appropriatezza dei servizi e dei trattamenti: capacità di determinare e identificare le cure necessarie, nella logica della appropriatezza prescrittiva, per fornire prestazioni di alta qualità in modo appropriato e coerente con il contesto demografico ed epidemiologico e con la domanda e i bisogni dei pazienti garantendo nel contempo efficacia, efficienza ed equità.
- Miglioramento di accessibilità e prossimità: eliminare le barriere, reali o virtuali, che rendono difficoltosa la fruizione dei servizi sanitari sul territorio, garantendo una diffusione capillare dei servizi, migliorando i tempi di accesso, riducendo la mobilità sanitaria.
- Rafforzamento dell’equità del sistema: superare le differenze nell’erogazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, legate ai territori, al genere, all’età, alla provenienza, indotte da ragioni storiche, culturali e politiche, oltre che da interessi localistici, facendo prevalere una logica di governo e di governance unitaria e coerente, rispettosa delle diversità dei bisogni.
- Perseguimento della sostenibilità del sistema:la sostenibilità intesa non solo come disponibilità di risorse, mirata al soddisfacimento degli effettivi bisogni di salute della popolazione, nelle sue varie manifestazioni, ma anche a garanzia di una efficiente ed efficace allocazione delle risorse disponibili nei Centri di costo aziendali.
Per realizzare quanto detto è necessario che il sistema azienda garantisca lo sviluppo delle seguenti attività:
- Partecipazione, responsabilità e trasparenza
- Consolidamento dell’assetto istituzionale
- Integrazione organizzativa
- Adeguamento strutturale e tecnologico
- Innovazione e info-telematica
- Qualificazione scientifica e professionale
- Benessere lavorativo e conciliazione dei tempi di vita e lavoro